In Giugno, tutti i globi sono stati vagliati da una Giuria d’eccezione composta da:
-Attilio Tono (scultore)
-Paolo Casserà (CEO di WePlanet)
-Beatrice Mosca (organizzatrice di eventi e Coordinatrice di WePlanet Milano)
-Stefano Zecchi (filosofo)
quest’ultimo ha dichiarato: “La scienza intende spiegare le cose; l’arte vuole cogliere il significato delle cose. La rovina a cui sta andando incontro il nostro pianeta è sotto gli occhi di tutti: un eccesso di sfruttamento delle sue risorse, una violenza alla sua integrità. Ce lo spiegano la scienza e la tecnologia che, tuttavia, sono anche le responsabili di questa rovina, non essendo la mente dell’uomo sempre in grado di governarle in una direzione ‘sostenibile’ per l’esistenza del pianeta. L’arte, se è un impegno per non eludere il significato della vita, fa vedere ciò che sfugge allo sguardo dell’uomo e inoltre essa è in grado di mettere in luce ciò che dimentica la ricerca scientifica quando primari sono l’interesse materiale e il vantaggio economico. Vorrei che gli artisti in gara accettassero la sfida di rappresentarci col loro talento quella vita del pianeta che sfugge al nostro sguardo e che è dimenticata dalla scienza”.