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MILANO: Museo del Design Itali

 - Gabriella Ruggieri & partners
Istituito da Triennale Milano nel 2007, il Museo del Design Italiano è dedicato alla promozione, conservazione e documentazione della storia del design italiano.
Attualmente il Museo presenta una selezione della Collezione Permanente di Triennale Milano, composta in totale da oltre 1.600 pezzi, interamente appartenenti alla nostra istituzione.
Il percorso espositivo mette in evidenza il ruolo centrale che Triennale ha avuto, fin dalla sua nascita, nella definizione, nello sviluppo e nella messa in scena del design italiano, raccontandolo attraverso artefatti, prodotti, materiali grafici e fotografici delle Esposizioni internazionali di Triennale, molto spesso inediti, provenienti dai nostri archivi. Organizzata cronologicamente, la selezione insiste su un arco temporale tra i più importanti per il design italiano: quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del successivo miracolo economico fino ai primi anni ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio (in Italia e nel mondo) una nuova era nella produzione del design. Attraverso queste decadi di intensa sperimentazione, in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici estetici hanno rivoluzionato i comportamenti nella sfera domestica e nella società, l’innovazione non è stata guidata solo dai designer ma anche dagli imprenditori e dagli ARTIGIANI con cui i progettisti hanno incessantemente lavorato contribuendo a fare del design italiano un fenomeno di rilevanza internazionale. Il Museo del Design Italiano è oggi impegnato in un intenso percorso di arricchimento e valorizzazione dell’Archivio e della Collezione attraverso un sistema virtuoso di dialogo con designer, artisti, archivi, eredi, collezionisti, galleristi, come testimoniano le recenti donazioni e comodati ottenuti grazie alle collaborazioni con AIAP (associazione Italiana design della comunicazione visiva), AIAP CDPG (Centro di Documentazione sul Progetto Grafico), Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, Salone del Mobile Milano, Studio Ettore Sottsass. Il Museo del Design Italiano è diretto da Marco Sammicheli e il suo comitato scientifico è composto da: Paola Antonelli, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni, Claudio Luti, Fabio Novembre e Patricia Urquiola. (La realizzazione del Museo del Design Italiano è resa possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura). (press Museo del Design Italiano)

qui di seguito una piccola selezione della nostra visita:

 - Gabriella Ruggieri & partners
Dante Giacosa, nuova 500 D, 1960, Fiat

La superutilitaria simbolo del Made in Italy nel mondo.
Prodotta nell’arco di diciotto anni (1957-75) in più di quattro milioni di esemplari, conta più di una decina di versioni differenti sia per dotazioni interne che per meccanica e leggere variazioni alla carrozzeria.
Il modello “D” (1960-65) con la sua linea compatta e tondeggiante e le modanature lungo le fiancate ne decretò il definitivo successo.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Gae Aulenti, Tavolo con ruote (1980) - FontanaArte

Esempio di progettualità intuitiva grazie alla quale un’intuizione diventa direttamente prototipo prima e prodotto poi, senza passare per l’elaborazione è il disegno.
Un piano in legno su ruote utilizzato per trasportare le lastre di vetro nella fabbrica di FontanaArte è l’ispirazione di questo tavolo basso che, attraverso un’operazione ready made, introduce in ambito domestico elementi utilizzati in altri contesti.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Arco (1962) - Flos

Una base di marmo, un’asta di acciaio inossidabile (su cui si innestano tre archi telescopici), un abat-jour di alluminio a forma di casco, con fori per il raffreddamento della lampada.
Il foro presente nella base consente l’inserimento di un manico di scopa per sollevare e spostare con facilità la lampada.
Grazie ad “Arco”, il tavolo nell’ambiente domestico è svincolato da una posizione predeterminata dal punto luce a soffitto.

 - Gabriella Ruggieri & partners
Studio 65, Bocca (1968) - Gufram

Divano a forma di labbra giganti, in poliuretano espanso a freddo rivestito con tessuto elasticizzato, ispirato dalla labbra/divano ideate da Salvador Dalì nell’opera “Viso di Mae West utilizzabile come appartamento surrealista”.
Ironico e critico nei confronti della effimera società dell’immagine, il primo esemplare fu realizzato per un centro estetico della catena American Contourella a Milano.

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